Jon Prosser finisce nel mirino di Apple. Non si tratta di una semplice polemica tra un youtuber e un’azienda, ma di una vera e propria causa legale. Apple ha deciso di passare alle vie legali dopo che il noto creatore di contenuti ha pubblicato diversi video in cui svelava in dettaglio l’aspetto e le funzioni di iOS 26, quando ancora si pensava che si sarebbe chiamato iOS 19.
Secondo Apple, il problema non riguarda tanto il contenuto dei video, quanto il modo in cui le informazioni sarebbero state ottenute. Prosser, insieme a Michael Ramacciotti, è accusato di aver avuto accesso a un iPhone di sviluppo di proprietà di un dipendente Apple, Ethan Lipnik. La ricostruzione dei fatti contenuta nella denuncia è degna di un film thriller: Ramacciotti avrebbe ottenuto il codice di sblocco del dispositivo e individuato i momenti in cui Lipnik non era in casa grazie al tracciamento della posizione. A quel punto, avrebbe effettuato una chiamata FaceTime con Prosser, mostrando direttamente il sistema operativo in esecuzione. Prosser, dal canto suo, avrebbe registrato lo schermo della chiamata e usato quelle immagini per creare i render poi apparsi nei suoi video.
Il risultato? Render piuttosto accurati dell’interfaccia Liquid Glass di iOS 26, con elementi traslucidi, forme più morbide, pulsanti a pillola e angoli arrotondati, in linea con quanto mostrato da Apple durante la WWDC di giugno.
Apple non l’ha presa bene. Secondo la causa intentata, il telefono di sviluppo conteneva molte altre informazioni riservate che non sono ancora state rese pubbliche. L’azienda sostiene di non sapere quanto materiale sia finito nelle mani di Prosser e Ramacciotti. Il danno, però, è già stato fatto.
Lipnik è stato licenziato in tronco da Apple per non aver protetto adeguatamente il dispositivo e per non aver denunciato subito la violazione. Il fatto è venuto a galla grazie ad alcuni amici che hanno riconosciuto il suo appartamento nel video registrato da Prosser. Apple, a sua volta, ha ricevuto una soffiata anonima che ha fatto esplodere il caso.
Nel frattempo, Prosser ha risposto pubblicamente su X, prendendo le distanze dalla versione dei fatti raccontata da Apple e affermando di essere stato all’oscuro di ciò che stava succedendo dietro le quinte. Dice di essere pronto a confrontarsi direttamente con Apple in tribunale.
Apple non vuole solo punire, ma anche impedire la divulgazione di altre informazioni riservate. Per questo motivo, chiede un’ingiunzione immediata e un risarcimento per appropriazione indebita di segreti industriali. In gioco non ci sono solo iOS 26 e qualche indiscrezione, ma la credibilità di Apple e il controllo totale sui suoi prodotti prima del lancio ufficiale.