Spotify: a breve nuovi aumenti per i prezzi in Italia e prepara un abbonamento “Super Premium”
Spotify, la più grande piattaforma di streaming musicale al mondo, si prepara ad aumentare i prezzi in decine di Paesi, tra cui l’Italia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’azienda svedese aumenterà il costo degli abbonamenti individuali di circa un euro in molti mercati europei e latinoamericani, a partire da giugno 2025. Gli Stati Uniti, invece, non saranno interessati da questo giro di aumenti, avendo già subito un rincaro lo scorso luglio.
La decisione non sorprende del tutto, soprattutto considerando il momento che sta attraversando l’industria musicale globale. I dati IFPI evidenziano che nel 2024 la crescita dei ricavi si è dimezzata rispetto agli anni precedenti. Un trend che spinge le grandi etichette a pretendere tariffe più alte da parte delle piattaforme di streaming, sottolineando come i prezzi non siano cresciuti al passo con l’inflazione e risultino ancora sensibilmente inferiori rispetto ai servizi video come Netflix.
In Paesi come i Paesi Bassi e il Lussemburgo, Spotify ha già introdotto piccoli aumenti nelle ultime settimane, ma l’estensione dell’iniziativa riguarderà gran parte dei mercati globali.
Intanto, il settore inizia a parlare di una nuova fase dello streaming musicale. Si chiama “Streaming 2.0” e rappresenta un cambio di paradigma. Si passa dai modelli a basso costo e tutto incluso a formule più diversificate, con livelli di abbonamento pensati per offrire vantaggi esclusivi. È il caso del nuovo piano super-premium che Spotify starebbe per lanciare negli Stati Uniti, con un prezzo maggiorato di circa 6 dollari rispetto alla versione base.
Tra le opzioni in fase di test ci sarebbero l’accesso anticipato a nuove uscite, la possibilità di acquistare in anteprima i biglietti per i concerti e altri benefit pensati per i fan più coinvolti. Anche Apple, Amazon e YouTube starebbero valutando mosse simili, anche se i loro progetti sono ancora in fase preliminare.
Il concetto di Streaming 2.0 è stato formalizzato da Lucian Grainge, CEO di Universal Music Group, durante un evento agli Abbey Road Studios di Londra, nel settembre 2024. Secondo Grainge, questo nuovo modello potrebbe generare “una crescita enorme del valore” nel settore musicale, aprendo scenari del tutto nuovi per etichette, artisti e piattaforme.
Ma non mancano i dubbi. Dopo anni di accesso illimitato alla musica globale a prezzi contenuti, molti si chiedono se gli utenti saranno disposti a pagare di più per servizi premium. “La vera domanda è: la gente vuole davvero qualcosa di nuovo?”, ha osservato Mark Mulligan di Midia Research, sottolineando come il successo dei nuovi abbonamenti dipenderà dalla loro capacità di offrire vantaggi realmente percepiti come esclusivi.
Nonostante queste incertezze, Spotify continua a godere di buona salute sul mercato finanziario. Il valore delle azioni è più che raddoppiato nell’ultimo anno, trainato dalla crescita degli abbonati e dal ritorno alla redditività.